In relazione alle nuove misure restrittive annunciate per alcune categorie economiche, il Presidente Nazionale Agrocepi, Corrado Martinangelo, insieme agli organi tutti di Agrocepi, fanno rilevare quanto segue:
1) Settore Horeca e Ristorazione: le mezze misure annunciate, come la chiusura alle 18:00, sarebbero ancora molto meno funzionali; se fosse necessario arrivare per tali settori a delle restrizioni, allora meglio far chiudere queste attività per tutto il mese di Novembre, mese poco produttivo anche prima della pandemia.
A tal riguardo bisogna definire subito congrui sostegni per le imprese e i lavoratori di settore con un principio automatico e privo di troppi paletti.
Per le imprese per esempio prevedere un “indennizzo straordinario” su una autocertificazione delle stesse per coprire al 100% spese e guadagni modellati sulla media dei mesi di Settembre e Ottobre 2020.
Inoltre per tale settore incrementare le risorse e allungare il periodo di efficacia del Decreto Bonus ristorazione.
Come fatto strutturale prevedere che Horeca e Ristorazione rientrino come “soggetto imprenditoriale” nella casistica della Filiera agroalimentare, con tutti i benefici alla pari delle altre categorie della filiera a cui aggiungere maggiori incentivi fiscali per sistemi di aggregazione;
2) In generale per tutti i settori imprenditoriali legati a possibili restrizioni: è necessario prolungare l’ efficacia delle misure inerenti il rinvio dei pagamenti, il prolungamento della moratoria mutui e per i fitti di negozi, da prendere anche in considerazione l’istituzione di un FONDO NAZIONALE STRAORDINARIO, sulla falsariga dei fondi per il sostegno ai fitti per abitazioni;
3) Prorogare tutti gli incentivi Covid-19 previsti dai vari decreti, tra cui le misure gestite da Simest per il sistema imprese;
4) Potenziare e allargare per le imprese agricole ed agroalimentari la misura dell’ azzeramento dei contributi previdenziali, per altri 6 mesi, mentre per le imprese di trasformazione e anche per horeca, che siano in rete con le imprese agricole per i prodotti del made in ITALY, prevedere un credito di imposta per riduzione peso fiscale e previdenziale per almeno un triennio;
5) Le misure di emergenza e quelle più strutturali dovranno comunque garantire il “coefficiente lavoro”, nel senso di garantire occupati e favorire nuova occupazione, con principi di coesione tra l’ impresa e il lavoratore. Fondamentale che lo Stato assicuri il sostegno a ridurre i costi alle imprese e a creare opportunità per i mercati alle stesse imprese, per nuove e più forti commesse.
Restiamo a disposizione anche per eventuali incontri nel rispetto delle norme Covid-19.