lunedì, 30 Dicembre, 2024
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Riparte il tavolo Nazionale frutta in guscio – sez. Nocciolo

Agrocepi presente. Il Presidente Nazionale Corrado Martinangelo riferisce che ieri in modalità da remoto si è tenuto il Tavolo nazionale frutta in guscio – sezione Nocciolo a cui ha partecipato il delegato Francesco Sodano, Dirigente di Agrocepi ed operatore del settore. Il Presidente Martinangelo ringrazia il Mipaaf per l’ attenzione rivolta ad un settore traino del Made in ITALY.

Di sotto si riporta stralcio dell’ intervento alla riunione di Francesco Sodano:

“A nome di Agrocepi, ringrazio per l’invito e rinnovo il nostro massimo sostegno per la stesura del nuovo piano corilicolo nazionale.
Il nocciolo rappresenta sicuramente una coltura che per numeri e tradizioni non può non essere considerata rilevante nel panorama agricolo nazionale. Proprio in virtù di questo ruolo strategico e considerando la funzione economica e sociale che esso svolge per i territori, crediamo sia importante in un momento storico tanto delicato puntare al sua rilancio attraverso un nuovo piano corilicolo nazionale assicurandosi però fin dal primo giorno, anche in virtù del prossimo Recovery Fund che allo stesso venga garantita l’adeguata copertura finanziaria.
E’ importante partire da un punto. Negli ultimi 5 anni gli agricoltori, principali attori della filiera corilicola ed al tempo stesso custodi dei territori, e con essi tutta la filiera, hanno visto ridursi sensibilmente la redditività delle loro produzioni. Questo è avvenuto per un duplice fattore: da un lato la diminuzione dei prezzi e dall’altro l’aumento dei costi per la gestione delle attività aziendali. Non possiamo dunque non considerare una risposta a questo problema attraverso delle azioni mirate:

  • Valorizzazione del prodotto attraverso attività di studio e di ricerca sulle nostre varietà e sulle loro caratteristiche organolettiche per favorirne campagne di comunicazione mirate, in grado di interessare prevalentemente le nuove tendenze alimentari. Tutto ciò va condotto tenendo ben presente che proprio per l’eterogeneità delle varietà presenti in Italia ci sono delle varietà che si prestano per l’industria dolciaria/alimentare sotto forma di semilavorati e quelle che invece si prestano per il confezionamento e quindi utilizzate come frutto intero.
  • Tutela del prodotto italiano sui mercati internazionali attraverso la lotta a qualsiasi forma di dumping commerciale. Questo fenomeno ad oggi rende il nostro prodotto meno competitivo su numerosi mercati internazionali, ma anche su alcuni canali commerciali nazionali.
  • Una maggiore attività di vigilanza nel nostro Paese sulle nocciole di importazione attraverso un incremento di controlli con particolare attenzione a valori importanti non solo per la qualità del prodotto ma anche per la salute umana quali: aflatossine e residui fissi dei prodotti.
  • Definizione di protocolli comuni internazionali per l’impiego di medesime molecole presenti nei fitosanitari evitando disparità tra i vari produttori mondiali.
  • Favorire attività di aggregazione tra tutti gli attori del comparto attraverso forme aggregative come filiere, distretti e qualsiasi altra forma. Questo allo scopo di perseguire migliori politiche qualitative sul prodotto, maggiore capacità di investimento in ricerca e sviluppo anche per l’ideazione di nuovi prodotti da presentare sul mercato oltre che per strategie di marketing più ampie.
  • Creazione di un Osservatorio Nazionale sul nocciolo quale elemento indispensabile per le politiche di indirizzo commerciale. Sarà importante questo sia munito di una sezione dedicata ai marchi comunitari ed una alla nocciola convenzionale.
  • Promozione e finanziamento degli accordi commerciali con gruppi nazionali ed internazionali della Grande Distribuzione Organizzata e della Distribuzione Organizzata per la valorizzazione commerciale dei prodotti attraverso i loro già consolidati canali di vendita al pubblico.
  • Maggiore attenzione alla qualità del prodotto ed alla salvaguardia dell’ambiente con dovute premialità alle filiere virtuose nella ricerca di tecniche agronomiche in grado di preservare l’ambiente e la sua biodiversità. Tale obiettivo sarebbe perseguibile attraverso l’istituzione sia alle scuole secondarie di secondo grado che all’Università di corsi di studio sulla corilicultura.

In chiusura del mio intervento, ritengo opportuno sottolineare che risulti auspicabile un approccio rinnovato tra tutti gli attori del comparto e le Istituzioni su più livelli. Come Agrocepi chiediamo una maggiori azioni di coordinamento sulle politiche regionali.”

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