Il Presidente Corrado Martianangelo e gli organi di Agrocepi, nell’apprezzare il modus operandi del Governo, che ha aperto un confronto largo per il Piano di rilancio dell’ Italia con l’ utilizzo delle risorse europee straordinarie proposte dalla Commissione Ue, fanno rilevare altresì quanto segue.
In primis, nelle linee guida illustrate manca al momento un richiamo forte al sistema agroalimentare, la filiera della vita, che ha tutte le carte in regola per essere un attrattore delle bellezze italiane. Auspichiamo che si arrivi ad un Piano di misure per il rilancio dell’Italia da approvare in Parlamento in tempi rapidi.
Per il comparto agroalimentare, confidando nella sensibilità della Ministra Bellanova, Agrocepi indica alcune priorità.
Riforma strutturale e copernicana:
A) prevedere l’istituzione del Ministero dell’ Agroalimentare, unendo le competenze del Mipaaf e quelle del Mise per l’ agroindustria;
B) rilanciare la modifica del titolo quinto della Costituzione e per cui le politiche agricole ed agroalimentari siano di competenza dello Stato in coordinamento con la Conferenza Stato Regioni, che dovrà essere un organo non più per espressioni di pareri ma di indirizzo e vigilanza;
questi punti segnerebbero una svolta tesa ad una significativa sburocratizzazione, a costo zero per lo Stato.
Riforma di strategia:
A) rendere stabile, efficace ed efficienti i valori delle nostre produzioni agroalimentari su origine dei prodotti, tracciabilità e sicurezza alimentare nonché aggiungendo il “coefficiente di sostenibilità ecologica” e quello di eticità;
B) intervenire sul versante dei Mercati per aumentare la competitività delle imprese nel binomio “domanda – offerta”, con azioni integrative, tali da assicurare il giusto prezzo alle imprese agricole e di trasformazione;
C) in tal senso costruire modelli incentivanti per le filiere agroalimentari in termini di riduzione dei carichi fiscali, previdenziali e occupazionali oltre che per interventi infrastrutturali e di sistema con nuovi Contratti di Filiera da finanziare;
D) in tale direzione, determinare che la filiera agroalimentare sia tale dal produttore, al trasformatore, all’ horeca, alla media e grande distribuzione e tutti gli operatori possano, in forme diverse e progressive, beneficiare di detassazioni per il Made in Italy, modificando le diverse legislazioni in materia in campo nazionale ed europeo;
E) i modelli di filiera del Made in Italy devono avere in Ismea un raccordo anche con gli Istituti di credito, una sorta di Banca delle Convenienze per l’ Agroalimentare;
F) intervenire subito con un decreto legge all’approvazione di un unico Codice agroalimentare che accorpi le tante norme e leggine , semplificando tutte le procedure e rafforzando il registro unico dei controlli non solo per le imprese agricole ma per tutto il sistema agroalimentare;
G) definire immediate scelte per un triennio, con il Programma Export a Fisco Zero, in cui per determinati progetti di filiera che immettono prodotti sui mercati esteri, per le imprese componenti di tali o diverse aggregazioni , non vengano tassati i maggiori guadagni.
Agrocepi, è pronta ad un confronto con tutte le forze istituzionali, politiche e sociali per un unico e solo interesse: che l’ Agroalimentare sia una grande risorsa per la ripresa e la crescita economica della nostra amata Italia.