giovedì, 21 Novembre, 2024
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AGROCEPI A LAVORO PER INNOVARE: PROGETTO DI FILIERA AGGREGATO

Il Presidente Nazionale Agrocepi, Corrado Martinangelo, intervistato da corriereortofrutticolo.it, spiega le novità del progetto di filiera aggregato

Con il finanziamento di 45 milioni di euro del Mipaaft, appena stanziato, passa alla fase operativa il contratto di filiera ortofrutticola coordinato da Agrocepi con capofila l’Op calabrese Pomez e il coinvolgimento di 26 aziende agricole di otto regioni produttive italiane, fra cui tre trasformatori.

Tra le novità del progetto, la nascita del concetto inedito per il mercato, di un paniere di beni da proporre alla distribuzione in forma aggregata. Si realizza così un’aggregazione produttiva di tipo orizzontale tra filiere che darà il via all’ingresso in pompa magna di Soleo, trasformatore campano di frutta in guscio, nel settore dell’ortofrutta fresca e (sempre in termini di investimenti infrastrutturali) all’ampliamento degli stabilimenti di Ortoromi e Finagricola che sono gli altri due trasformatori della rete.

Il finanziamento ministeriale è arrivato dopo l’estensione dei fondi disponibili per i contratti di filiera a complessivi 500 milioni di euro (+220 milioni disposti dal ministro Centinaio) e il contratto di filiera ortofrutticola guidato dall’Op Pomez, è il primo in graduatoria tra i nuovi ammessi.

“Nella prima riunione che si è tenuta nei giorni scorsi a Battipaglia – spiega Corrado Martinangelo (nella foto), presidente di Agrocepi – abbiamo iniziato a lavorare per creare una sorta di aggregazione produttiva di filiera in senso orizzontale, e non verticale, come comunemente intesa, introducendo il concetto inedito di paniere di prodotti diversificati da presentare congiuntamente sul mercato. Un’offerta unica di più prodotti diversi, dalla IV gamma alla V gamma, al pomodoro da mensa, kiwi o clementine fresche che costituiranno un’offerta unica con un marchio e un disciplinare comuni. Attraverso il contratto di filiera le aziende coinvolte potranno trovare nuovi sbocchi di mercato sia fuori dalla filiera che dentro la filiera stessa, diventando, ad esempio, fornitori delle aziende di trasformazione coinvolte”.

Questi ultimi due punti saranno oggetto di altrettanti procedimenti burocratici appena avviati che porteranno alla nascita di un marchio (ombrello o collettivo è da decidere) e di un disciplinare unico di produzione.

“Fra le iniziative che si svilupperanno nel quadro del contratto di filiera – continua Martinangelo – c’è la creazione di un nuovo Opificio di Soleo, storico trasformatore campano di frutta in guscio, che aprirà la sua attività anche all’imbustamento di ortofrutta e alla creazione di succhi. Il progetto del contratto di filiera, nel suo complesso, sarà presentato a Macfrut”.

Mariangela Latella

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